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feb
6
2017
Cgia: "La PA spreca 16 miliardi l'anno"
Per far quadrare i nostri conti pubblici e rispondere alle richieste dell'Ue di correzione del deficit "non bisogna puntare su nuove entrate basate su nuove tasse ma tagliare gli sprechi della Pubblica Amministrazione". E' questo l'input lanciato dalla Cgia, il cui Ufficio Studi ha stimato in "almeno 16 miliardi di euro all'anno le uscite che l'Amministrazione pubblica italiana potrebbe risparmiare se funzionasse con maggiore oculatezza, incidendo su sprechi presenti nella sanità, misure di contrasto alla povertà percepite, invece, da famiglie abbienti e quota di spesa pubblica indebita denunciata dalla Guardia di Finanza. Se, inoltre, si potesse quantificare anche la spesa riconducibile ai falsi invalidi, a quella riferita a chi percepisce deduzioni-detrazioni fiscali non dovute o alla cattiva gestione del patrimonio immobiliare, molto probabilmente lo Stato, nel suo complesso, potrebbe risparmiarne altrettanti"."Dopo aver approvato in fretta e furia una Legge di Bilancio molto generosa sul fronte delle uscite" - esordisce il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo - "ora, dopo la richiesta da parte dell'Ue di correggere i nostri conti pubblici per 3,4 miliardi il Governo decide di recuperarli agendo soprattutto sul fronte delle entrate"."Una montagna", quella degli sprechi della nostra Pubblica Amministrazione che, secondo la Cgia, "assume una dimensione ancor più preoccupante se si tiene conto dei dati forniti dal Fondo Monetario Internazionale: se la nostra Amministrazione pubblica avesse in tutta Italia la stessa qualità - nella scuola, nei trasporti, nella sanità o nella giustizia - che ha nei migliori territori del Paese, il nostro Pil aumenterebbe di 2 punti, ovvero di oltre 30 miliardi di euro all'anno"."E' vero" - sottolinea Mason - "che grazie al rimborso delle accise gli autotrasportatori, solo quelli con mezzi sopra i 35 quintali, possono recuperare una parte degli aumenti fiscali che subiscono alla pompa. Tuttavia, nel caso scattassero gli incrementi di accisa, potrebbero verificarsi dei rincari dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei negozi e dei supermercati del tutto ingiustificati, penalizzando soprattutto le famiglie a basso reddito".
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