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giu
21
2016
Alberghi italiani puliti e ben tenuti, ma poco "cordiali"
Alberghi puliti e ben tenuti, ottima la qualità del cibo ma non basta. I turisti, pur promuovendo il livello dei servizi, si lamentano del personale degli alberghi, della loro poca propensione al servizio e alla flessibilità che invece contraddistingue altre realtà. Lo rivela un monitoraggio web curato dall'associazione "Donne e Qualità della Vita" della psicologa Serenella Salomoni su oltre 5.000 post pubblicati sulle più importanti piattaforme di social network (Facebook, Twitter). Gli albergatori italiani risulterebbero essere tra i più burberi. Dai risultati della ricerca effettuata nei mesi di aprile e maggio (un periodo ricco di ponti e festività, che ha permesso a molti italiani di trascorrere brevi periodi in strutture alberghiere) è emerso che in fatto di
scarsa accoglienza tra Nord e Sud
non c'è una sostanziale differenza. E forse non è un caso che, consapevole di questo limite, Salvatore Madonna - proprietario dell'esclusivo e lussuoso Hotel Byron di Forte dei Marmi - ha ideato un ironico "
Corso di formazione in accoglienza"
per motivare gli operatori turistici a incrementare le loro performance dal punto di vista dell'ospitalità. Secondo l'analisi effettuata dall'associazione, tra gli albergatori 'unfriendly & unsmiling' ci sono i liguri che sarebbero poco amati dai turisti perché troppo burberi, introversi e dotati di scarso senso di ospitalità. Per loro l'
indice di "solarità"
- calcolato su una scala da 1 (minimo) a 100 (massimo) - si attesta a 29. Neanche i toscani riescono a fare breccia nel cuore dei visitatori (indice di solarità 33). A penalizzarli sarebbe il comportamento sgarbato e sbrigativo e la tendenza a sorridere poco, cosa che in molte culture è - invece - segnale di benvenuto.
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